Il patto di famiglia rappresenta uno strumento giuridico di fondamentale importanza per chi desidera pianificare il passaggio generazionale di beni o imprese, garantendo al tempo stesso tutela ed equilibrio tra gli eredi. Introdotto nel nostro ordinamento con la riforma del 2006, questo istituto consente all’imprenditore o al socio di una società a prevalente capitale familiare di trasferire in vita, anticipando gli effetti della successione in prospettiva del “passaggio generazionale”, in tutto o in parte, l’azienda o le proprie quote sociali a uno o più discendenti evitando le lunghe, e spesso complesse, procedure successorie ordinarie.
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Cos’è il patto di famiglia e quali sono le sue finalità
Il patto di famiglia è un contratto che consente all’imprenditore o a un socio di una società di trasferire, in tutto o in parte, un’azienda o le proprie quote societarie ai discendenti provvedendo in vita a determinare il passaggio generazionale in azienda, e disponendo in tutto o in parte del suo patrimonio. A differenza del testamento, che produce effetti solo post mortem, il patto di famiglia ha efficacia immediata e deve essere stipulato per atto pubblico notarile.
Finalità principali del patto di famiglia
Il patto di famiglia nasce con l’obiettivo di agevolare il passaggio generazionale da un lato e garantire dall’altro la tutela dei legittimari che siano esclusi dall’azienda, evitando le incertezze delle successioni testamentarie tradizionali. Questo strumento è pensato in particolare per le imprese/società a prevalente capitale familiare, che spesso richiedono una gestione specifica del trasferimento. Tra le finalità principali:
- Anticipare la successione: evita le incertezze legate all’apertura della successione e consente un passaggio generazionale ordinato.
- Tutelare l’azienda: preserva l’integrità dell’impresa familiare, garantendone la continuità.
- Proteggere i legittimari: prevede compensazioni economiche per gli eredi non beneficiari del trasferimento, rispettando i loro diritti ereditari.
Come funziona il patto di famiglia: le fasi e i soggetti coinvolti
Il patto di famiglia si basa su un accordo formale tra tutte le parti interessate, tra cui il disponente, i discendenti e gli altri legittimari. Vediamo in dettaglio come si articola la sua procedura e chi deve necessariamente essere coinvolto.
Le fasi della stipula
La stipula di un patto di famiglia richiede un processo strutturato che coinvolge diverse fasi, tutte fondamentali per la validità e l’efficacia dell’accordo. Ogni passaggio deve essere seguito con precisione per garantire il rispetto delle norme previste. Le principali fasi includono, oltre a una fase preliminare di approfondita analisi del patrimonio nella sua interezza, un’analisi altrettanto puntigliosa della situazione aziendale, un’accurata valorizzazione del patrimonio e dell’azienda:
- Identificazione dei beni o delle quote da trasferire, con una valutazione economica accurata.
- Accordo tra le parti, che devono partecipare direttamente e accettare le condizioni previste.
- Stipula notarile: il contratto è redatto e sottoscritto davanti a un notaio, che garantisce la conformità legale dell’atto.
- Trascrizione del patto nei registri pubblici: nei casi in cui siano coinvolti beni immobili o quote societarie, per conferire efficacia verso terzi.
Soggetti coinvolti
Il patto di famiglia prevede il coinvolgimento di tutti i soggetti che potrebbero essere interessati dalla successione. La loro partecipazione non solo garantisce la validità del contratto, ma permette anche di evitare futuri contenziosi ereditari. Ecco chi deve essere presente:
- Il disponente: colui che trasferisce beni o quote societarie.
- I beneficiari diretti: gli eredi che ricevono l’impresa o il patrimonio.
- Gli altri legittimari: partecipano al contratto per accettare eventuali compensazioni economiche.
Effetti e vantaggi del patto di famiglia
Il patto di famiglia produce una serie di effetti giuridici ed economici, assicurando un passaggio generazionale ordinato e prevenendo possibili dispute tra gli eredi. I vantaggi di questo strumento lo rendono particolarmente utile in ambito imprenditoriale.
Effetti principali
Il patto di famiglia è efficace sia internamente, tra i soggetti coinvolti, sia esternamente, nei confronti di terzi. Questa doppia valenza garantisce una maggiore stabilità del patrimonio trasferito e una tutela concreta dei diritti ereditari. Tra gli effetti principali:
- Trasferimento diretto del patrimonio aziendale: i beni o le quote passano ai beneficiari designati senza attendere l’apertura della successione.
- Tutela dei legittimari: i legittimari non beneficiari ricevono una liquidazione in denaro, o comunque i beni e valori equivalente alla loro quota di riserva ereditaria.
- Efficacia verso terzi: una volta trascritto, il patto produce effetti giuridici anche nei confronti di terzi, tutelando il nuovo assetto proprietario.
Vantaggi giuridici e fiscali
Oltre agli effetti diretti, il patto di famiglia offre una serie di vantaggi per chi lo adotta. Grazie alla sua flessibilità e alla sua capacità di adattarsi alle esigenze delle famiglie, questo strumento rappresenta una scelta ottimale per molte realtà imprenditoriali. Tra i principali vantaggi:
- Certezza del diritto: il patto elimina le incertezze legate alla successione testamentaria.
- Ottimizzazione fiscale: una pianificazione adeguata può ridurre il carico fiscale legato al passaggio generazionale.
- Flessibilità: l’accordo può essere personalizzato per adattarsi alle esigenze specifiche della famiglia e dell’impresa.
Continuità generazionale dell’impresa
La continuità dell’impresa è uno degli obiettivi fondamentali del patto di famiglia. Questo contratto consente di garantire una transizione ordinata e senza interruzioni, salvaguardando il valore economico e strategico dell’azienda. In particolare, permette di:
- Evitare la frammentazione dell’azienda tra gli eredi.
- Individuare in anticipo gli eredi più idonei alla gestione dell’impresa.
- Assicurare la stabilità del personale e delle relazioni commerciali.
Va infine considerato che non è strettamente necessario che il disponente nel trasferire le quote o la proprietà dell’azienda ne esca completamente rinunciando al proprio ruolo imprenditoriale: il risultato può essere raggiunto anche, ad esempio, trasferendo quote o azienda riservandosi l’usufrutto per continuare a svolgere le proprie funzioni, e il “passaggio generazionale” si verificherà con il consolidamento di usufrutto e nuda proprietà in proprietà “piena” solo quando il disponente rinunzierà definitivamente all’usufrutto, o al momento del decesso.
Il patto di famiglia è uno strumento versatile e altamente efficace per la pianificazione successoria, soprattutto in ambito imprenditoriale. Tuttavia, la complessità normativa e fiscale richiede il supporto di professionisti esperti. Lo Studio Legale Boetti Villanis-Audifredi offre servizi di consulenza e assistenza legale nella redazione di patti di famiglia, garantendo soluzioni personalizzate per la gestione del passaggio generazionale. Per maggiori informazioni o per fissare un appuntamento, si invita a contattare lo Studio.