Frode alimentare, nozioni generali
La condotta più frequente del reato di frode alimentare in esame è rappresentata dal cattivo stato di conservazione delle sostanze alimentari.
Riguarda quelle situazioni in cui le sostanze stesse, pur potendo essere ancora perfettamente genuine e sane, si presentano mal conservate, e cioè preparate o confezionate o messe in vendita senza l’osservanza di quelle prescrizioni – di leggi, di regolamenti, di atti amministrativi generali – che sono dettate a garanzia della loro buona conservazione sotto il profilo igienico-sanitario e che mirano a prevenire i pericoli della loro precoce degradazione, contaminazione o alterazione.
In tema di sicurezza alimentare, un caso particolare è dato dalla produzione e commercializzazione di alimenti trattati con radiazioni ionizzanti non inclusi nell’elenco comunitario di cui alla direttiva 1999/3/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 febbraio 1999, recepita con d.lgs. 30 gennaio 2001, n. 94, ed importati da uno Stato esterno all’Unione Europea, in mancanza delle condizioni di garanzia cui il d.lgs. 17 marzo 1995 n. 230 subordina la legittimità di tale importazione, integrano il reato previsto dal combinato disposto degli artt. 98 e 140 del medesimo decreto. (Fattispecie relativa alla commercializzazione di cosce di rane, importate dal Vietnam, trattate con radiazioni ionizzanti). (Dichiara inammissibile, CORTE APPELLO GENOVA, 08/02/2018).
Frode alimentare: distinzioni utili
Detto delle nozioni generali su quello che riguarda la frode alimentare, è necessario ora distinguere due tipologie all’interno di questa tipologie di reato:
- Frode Sanitaria
- Frode Commerciale
Frode Sanitaria
Per frode sanitaria si intende la modificazione di un prodotto che lo rende pericoloso per la salute. Per questo reato viene sanzionato non solo colui che ha prodotto l’alimento, ma anche colui che lo distribuisce e lo mette in vendita.
Frode Commerciale
Per frode commerciale si intende la vendita di un prodotto con false informazioni, cioè si ha una provenienza, qualità o quantità del prodotto diversa da quella dichiarata.
Ecco, di seguito, alcuni esempi delle più diffuse frodi commerciali:
- Adulterazione: si ha quando c’è una modifica della composizione naturale dell’alimento, con l’uso di sostanze di qualità inferiore nel prodotto (vendita del latte scremato per latte intero).
- Contraffazione: si ha quando si inganna l’acquirente sulla qualità e sulla purezza del prodotto (vendita di un alimento scongelato come se fosse fresco).
- Sofisticazione: si ha quando si aggiungono degli elementi che non sono utili alla composizione dell’alimento ma che vanno a migliorarne l’aspetto esterno dell’alimento, coprendone i difetti (l’utilizzo dei coloranti in carni alterate per ravvivarne il colore).
- Alterazione: si ha quando è presente una trasformazione di componenti chimici che vanno a modificare le proprietà fisiche e chimiche dell’alimento stesso.
- Falsificazione: si ha quando c’è la sostituzione di un prodotto con un altro.
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